Carissimi tutti, buongiorno. Oggi ricorre la festa della Candelora, durante la quale, con la benedizione dei ceri, si celebra la presentazione del Signore al Tempio, avvenuta secondo la tradizione, quaranta giorni dopo la nascita.
Essa passò dall’Oriente, dove era celebrata il 14 febbraio, in Occidente nel secolo VII.
Qui assunse particolare importanza la processione, seguita dalla benedizione delle candele, usate per la processione stessa, che divenne così un itinerario di luce, legato al canto del “Nunc dimittis” di Simeone, e al ricorso dell’antifona “Lumen ad revelationem gentium”. (vedi la TENDA di febbraio, p 17).
Sempre oggi si celebra la Giornata mondiale della vita consacrata e la Giornata nazionale per la vita. La parola di Dio, nel brano del vangelo di Luca, è caratterizzata dalle profezie di Simeone e di Anna La profezia di SimeoneSimeone, il cui nome significa “uno che ascolta”, apparteneva a quel popolo pio d’Israele che conservava la Parola nel suo cuore. Secondo Isaia (40: 1), esso attendeva la venuta di Colui che, in un tempo futuro, avrebbe portato consolazione a Israele.
Lo Spirito poteva affidare dei segreti a Simeone in quanto egli è un credente modello che vive secondo l’orologio di Dio e non agisce a sproposito.Tutto ciò che è prescritto dalla legge del Signore è stato fatto per il bambino. (Il nome Signore è ripetuto quattro volte nei versetti da 22 a 24, come per affermare i diritti divini su questo bambino e il compimento della volontà di Dio dalla sua nascita).
Il sacrificio offerto nel tempio sottolinea la povertà di Giuseppe e Maria (cfr. Levitico 12,8). Anche questa volta non è ai capi del popolo che viene presentato il Liberatore di Israele, ma a vecchi umili e pii: Simeone e Anna. Perché viene concesso loro questo favore? Perché lo stavano aspettando!Lo Spirito conduce Simeone nel tempio e gli indica colui che è “la consolazione di Israele”, la salvezza di Dio, la luce delle nazioni e la gloria del popolo.
Egli vede con i suoi occhi e tiene tra le braccia il Bambino per la sua fede. Per questo rende grazie a Dio, poi annuncia che Gesù sarà la pietra di riferimento per mostrare lo stato dei cuori (Isaia 8:14): quello che è ancora oggi.
La profezia di AnnaLuca cita molte vedove nel suo racconto, poi presenta inaspettatamente la profetessa Anna: dopo secoli di silenzio, una donna di una tribù dispersa – Asher – profetizza.Anna conosceva la sua genealogia (Esdra 2. 62). I suoi antenati erano forse tra coloro che si erano umiliati ed erano saliti a Gerusalemme, sia durante la rinascita sotto Ezechia (2 Cronache 30. 11), sia per celebrare la Pasqua sotto Giosia (2 Cronache 35. 17-18). Anna, donna di preghiera e testimone fedele, appare e si unisce alla lode.
Non lasciando mai il tempio, realizza il versetto 5 del Salmo 84: “Beati quelli che abitano nella tua casa e ti loderanno senza sosta! “. Inoltre, poiché il suo cuore è pieno, parla di Lui come esempio per noi!Cari fratelli e sorelle, in questo Anno Santo del Giubileo della Speranza e in questa festa della Presentazione del Signore, preghiamo perché il nostro cammino sia illuminato da Gesù stesso che è la nostra luce e la nostra speranza.Vi auguro una buona domenica.
Don Jean-Claude Ngoy, sdb.
Fonti: Sondez les écritures e la Tenda di febbraio 2025