La remissione dei debiti – Terza parte
Il problema della remissione dei debiti non riguarda solo i governi, ma deve coinvolgere anche ciascuno di noi come cittadini dei singoli Stati e, soprattutto, come cristiani. Gli insegnamenti della Bibbia invitano infatti, fin dall’antichità, ad usare misericordia verso i più poveri.
Ecco alcune prescrizioni contenute nel libro del Deuteronomio:
“Dio rende giustizia all’orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito” (cap. 10 – versetto 18)
“Se vi sarà in mezzo a te qualche fratello bisognoso, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello” (cap. 15 – versetto 7)
“Non farai al tuo fratello prestiti a interesse” (cap. 23 – versetto 20)
“Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, …se quell’uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno. Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché possa dormire con il suo mantello e benedirti” (cap. 24 – versetti 12/13)
Queste norme di solidarietà sono state ribadite negli insegnamenti di Gesù e nei gesti concreti da Lui compiuti. Le prime comunità cristiane, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione delle proprietà, hanno recepito questi principi virtuosi. Infatti negli Atti degli Apostoli si legge: “Nessuno diceva sua proprietà ciò che gli apparteneva, ma ogni cosa era per loro comune” (Atti 4, 32).
Noi che viviamo in un Paese ricco e abbiamo risorse sufficienti, se non abbondanti, sentiamoci pertanto debitori verso coloro che sono in condizione di precarietà. Le prescrizioni del Giubileo circa la remissione dei debiti si traducano quindi in gesti di attenzione verso chi ha bisogno, come atto di giustizia ancor prima che di misericordia.
Anche nel campo del “debito ecologico”, trattato nel precedente articolo, possiamo dare il nostro contributo, rispettando maggiormente l’ambiente in cui viviamo, per non recare danni a noi stessi ma, soprattutto, alle popolazioni del Terzo Mondo che sono vittime innocenti del nostro stile di vita poco attento ai danni che provoca alla “casa comune” nella quale tutti viviamo.
- Perdono
I debiti non sono solo quelli materiali, ma anche quelli morali.
“Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Il Padre Nostro ci indica chiaramente la strada da percorrere: l’amore di Dio verso di noi si esprime con il perdono delle nostre mancanze, dei nostri errori: un perdono senza limiti, che ci permette di riprendere il nostro cammino senza sentirci addosso il fardello dei nostri peccati: allo stesso modo dobbiamo fare noi nei confronti di chi ci ha offeso, ferito…
È difficile dimenticare il male ricevuto e quindi sperimentiamo ogni giorno come sia difficile perdonare. Ebbene, nell’anno del Giubileo, facciamo uno sforzo straordinario anche in questa direzione; e se non ci riusciamo da soli, chiediamo al Signore la forza per compiere questo gesto.
E se abbiamo ancora dubbi e reticenze a compiere questo atto virtuoso, pensiamo a come ci sentiamo riconoscenti verso coloro che perdonano le nostre mancanze e dimenticano i nostri errori!
Il perdono diventa così anche una importante occasione per riallacciare le relazioni, per costruire un clima di pace intorno a noi!
Sergio Taccani