Il 24 dicembre 2024, con l’apertura della Porta Santa, papa Francesco ha dato avvio al Giubileo della. speranza.
Esso, secondo la tradizione, è stato proclamato tramite la pubblicazione di una Bolla pontificia di indizione, “Spes non confundit” (La speranza non delude), cioè attraverso un documento ufficiale, scritto in latino, con il sigillo del Papa, la cui forma dà il nome allo stesso documento.
Ma cos’è il Giubileo? Quando è stato indetto la prima volta?
La parola Giubileo ha un’etimologia incerta. La versione più accreditata è quella secondo la quale essa deriverebbe da “Yobel”, termine con cui si designava presso gli antichi ebrei il corno di montone, utilizzato come strumento. Il suo suono annunciava il Giorno dell’Espiazione (Yom Kippur), una festa che assumeva un significato particolare quando coincideva con l’inizio dell’anno giubilare.
Esso veniva convocato ogni 50 anni ed era considerato l’occasione durante la quale ristabilire un corretto rapporto con Dio e tra le persone e comportava la remissione dei debiti, la restituzione dei terreni e il riposo della terra.
Il primo Giubileo della chiesa cattolica fu indetto con la Bolla “Antiquorum habet fida relatio” (C’è una relazione degna della fede degli antichi) da Bonifacio VIII, uno dei pontefici più controversi e chiacchierati del suo tempo, forse più attento al potere temporale che a quello spirituale, tanto è vero che entrò in conflitto con il sommo poeta, Dante, che lo accusava di essere la causa prima di tutte le sue vicissitudini.
Bonifacio VIII, “famoso” anche per lo “schiaffo di Anagni,” che, secondo la tradizione, ricevette da un certo Sciacca Colonna, stabilì che il Giubileo dovesse essere indetto ogni 100 anni.
L’intervallo temporale era però troppo ampio, tanto che solo alcune generazioni fortunate potevano vivere l’Anno Santo (con una modalità di celebrarlo che è cambiata nel tempo: all’inizio coincideva con la visita alle basiliche romane di S. Pietro e di S. Paolo, quindi con il pellegrinaggio, successivamente si sono aggiunti altri segni, come quello della Porta Santa)
I suoi successori ne cambiarono perciò la scadenza, prima ogni 50 anni, poi ogni 33 (gli anni di Cristo) e in seguito ogni 25.
Il Giubileo seguente venne ostacolato da eventi catastrofici, come la tristemente famosa peste del 1348, che decimò la popolazione europea, e il terremoto dell’anno dopo che colpì l’Italia centrale e la stessa capitale con le sue chiese.
In generale si può dire che in passato l’alto numero di pellegrini che arrivavano a Roma creò tutta una serie di problemi, dovuti soprattutto all’igiene e alla salute pubblica, tanto che numerosi Giubilei furono accompagnati da violente epidemie.
Per motivi politici non furono proclamati i Giubilei del 1800, 1850, 1875.
In occasioni particolari sono stati indetti anche Giubilei Straordinari, della durata che varia da pochi giorni a un anno. La consuetudine di indirli risale al XVI. In tutto sono stati 65, con vari significati e presupposti. Il primo venne concesso da Sisto V per inaugurare il proprio pontificato.
L’ultimo, dedicato alla Misericordia (Misericordiae vultus) e indetto l’11 aprile 2015, fu voluto da papa Francesco in occasione dei 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II.
Esso ha fatto seguito all’altro Giubileo Straordinario, quello della Redenzione, indetto da Giovanni Paolo II (Aperite portas Redentori), che ha avuto inizio il 25 marzo 1983 e si è concluso il 22 aprile 1984. Con questo Giubileo il grande papa polacco, poi santificato, inaugurava il terzo millennio cristiano.
Un tempo di pace, secondo il suo auspicio, speranza che fu ben presto annientata con l’attacco terroristico alle torri gemelle.
(L’elenco completo di tutti i Giubilei, ordinari e straordinari, con tutto ciò che è utile sapere, sarà oggetto di un altro articolo)
Pasquale Gallo